L’EDITORIALE DEL NUOVO PRESIDENTE, GIORGIO PERINI

Chi l’avrebbe mai detto? Io no di sicuro! Non l’avrei detto un anno fa, quando sono stato eletto, a sorpresa, vicepresidente, e non l’avrei detto un mese fa quando ho avuto l’onore di essere eletto presidente di questa nostra bellissima Associazione (con la A maiuscola) di cui dobbiamo essere orgogliosi. E se mi permetto di chiamarla “nostra”, anche se in realtà è soprattutto vostra, che ci avete dedicato tanto tempo e tante energie durante tanti anni, è perché anch’io ho cominciato a collaborare con l’AGM ormai quasi vent’anni fa, ospitando delle manifestazioni a Bruxelles, tra cui quella per il 40esimo anniversario dalla fondazione,  presso l’ufficio della nostra Regione, e poi diventando vicepresidente del Circolo AGM di Bruxelles.

Care amiche e cari amici Giuliani (e per Giuliani intendo anche bisiachi, istriani, dalmati, e originari in particolare di Fiume, Pola, Zara e perdonatemi se non cito espressamente tutte le località che lo meriterebbero),

l’Associazione Giuliani nel Mondo merita molto e, giustamente, richiede l’impegno di tutti noi. Di sicuro voi siete i migliori ambasciatori delle nostre terre, nel mondo, in Europa e nella stessa Italia. Ambasciatori della nostra cultura, arte, musica, delle nostre tradizioni e, perché no, delle nostre eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche che è giusto – anzi, direi doveroso – far conoscere alle comunità, alle città, ai paesi dove vivete, assieme all’orgoglio ben giustificato per il contributo che avete dato e che continuate a dare a quelle comunità e a quei paesi. Ecco perché dobbiamo – se siete d’accordo- aprire sempre più le nostre attività ed iniziative alle altre comunità italiane e soprattutto alla popolazione locale, in qualsiasi parte del mondo!

E poi ci sono i giovani, discendenti degli emigrati e degli esuli, oppure le nostre ragazze e i nostri ragazzi, che giustamente si sentono cittadini del mondo e si spostano da un paese all’altro, da un continente all’altro, dei quali dobbiamo saper interpretare le esigenze e prospettive se vogliamo avvicinarli e, per così dire, conquistarli, sia per mantenere attivi e vivaci i circoli esistenti che per espanderne la rete dove non ce ne sono ancora, o magari non ce ne sono più. Non necessariamente per farli tornare ovviamente,  salvo che lo vogliano loro, ma magari per invogliare altri giovani a scoprire la nostra regione e, chissà, a venirci a lavorare, portando il loro talento e le loro caratteristiche, vista la carenza di tante figure professionali qui da noi. È la cosiddetta “circolazione dei cervelli (e dei talenti)” che facilita la comprensione reciproca tra le persone e i paesi e può perfino allontanare lo spettro delle guerre!

Per fare questo (e altro) ho una bella squadra: due vicepresidenti giovani e motivati, Pamela Rabaccio e Marco Toncelli, un presidente onorario che porta la sua lunga esperienza e memoria storica, Dario Locchi, un tesoriere di grande esperienza, Lorenzo Pieri, ma anche un direttivo compatto, in cui siedono anche due rappresentanti dei Comuni di Trieste e Gorizia, soci fondatori dell’AGM più di 50 anni fa, nelle persone della vicesindaco Serena Tonel e dell’assessore Maurizio Negro che partecipano attivamente condividendo le decisioni da prendere. E nella squadra permettetemi di mettere anche la  Regione Friuli Venezia Giulia, che non ha mai smesso di credere che stare vicino ai propri cittadini all’estero sia un investimento e non una semplice spesa, e – credetemi- non è affatto scontato! Li voglio ringraziare tutti, i componenti di questa squadra, così come voglio ringraziare chi ha condotto l’Associazione fin qui, attraverso momenti talvolta difficili- come è stato per il Covid-, andando indietro fino al fondatore Dario Rinaldi, con il quale è difficile reggere il confronto, ma di cui si può tentare di seguire l’esempio.

Ma soprattutto voglio ringraziare tutte e tutti voi, dirigenti e soci dei nostri circoli e delle nostre federazioni, per quello che avete già fatto, per la partecipazione alla vita e alle attività dell’Associazione, per quello che ancora farete, ma soprattutto per l’aiuto e il sostegno che vorrete concedermi, e magari per la vostra comprensione per i miei sbagli, che, anche se involontariamente, farò di sicuro.

Sarà una grossa sfida, ma – tutti insieme – possiamo vincerla!