Giorni davvero intensi a Bruxelles, soprattutto dal punto di vista umano, per Pamela Rabaccio. La vicepresidente dei Giuliani nel Mondo ha ritrovato, nella capitale belga, i ragazzi della “nostra” rete europea: “E’ sempre molto coinvolgente – ha dichiarato – perché anche se ci si lascia per tanti mesi, in un certo senso è come ritrovare la famiglia. Dopo aver vissuto assieme, nei momenti di incontro, quasi per 24 ore al giorno si crea da subito un’empatia in grado di superare spazio e tempo!”.
Cosi i giovani hanno confidato alla nostra Pamela che si sentono più italiani in questi momenti conviviali a Bruxelles o a Londra che non quando sono a casa loro nel Friuli Venezia Giulia: è il sentimento di appartenenza alla comunità nazionale che emerge! Tanto più che anche in questa occasione sono stati toccati argomenti che trascendono di gran lunga le nostre vite, perché si è ricordato il passato molto pesante delle nostre famiglie, dei nostri avi, quando il confine era sinonimo di dolore, mentre adesso può diventare un luogo di speranza e di unione, nonostante i momenti così difficili per la pace e la convivenza civile.
La musica, arte che non ha confini, ha chiuso questi tre giorni di lavori con il concerto D’Archi dell’orchestra FVG, grazie al convinto sostegno delle istituzioni regionali. Per finire, un grazie ai ragazzi che si impegnano a sviluppare un progetto con il GECT, per il loro contributo a GO!25 .