“Ierimo Semo Saremo”: presentata anche a Cavasso Nuovo la mostra sull’esodo
È arrivata fino all’hotel Palazat di Cavasso Nuovo la mostra “Ierimo Semo Saremo”, esposizione dedicata all’esodo giuliano-dalmata e inaugurata lo scorso sabato 25 giugno alla presenza – fisica o virtuale – di diverse personalità che hanno portato i propri saluti o, come nel caso del vicesindaco Ennio Tomizza, lui stesso figlio di esuli, la propria testimonianza.
Tomizza, nel raccontarci l’evento, ha espresso grande soddisfazione per l’affluenza all’inaugurazione, che ha richiamato “una settantina di persone, che significa la sala piena, nonostante la giornata incredibilmente calda”. Sì, perché l’argomento è di quelli che, anche in un comune in cui gli istriani residenti sono davvero pochi (a differenza di altre zone limitrofe), richiama in ogni caso l’interesse di tutti. “Quello che emerge, purtroppo, è che quasi nessuno è a conoscenza dei fatti: per ricordare è necessario aver vissuto, certo, ma è anche fondamentale che qualcuno racconti. Ecco, questo è il nostro compito”. Ma come ci è arrivata, la mostra “Ierimo Semo Saremo” fino a Cavasso Nuovo? “Sinceramente, il filo conduttore è stato il consigliere regionale Emanuele Zanon, che mi ha presentato il presidente dei Giuliani nel Mondo, Paolo De Gavardo, persona stupenda con una disponibilità incredibile. Mi auguro che a luglio faremo un altro evento insieme”.
Tomizza, infine, ci ha raccontato di aver chiuso il proprio intervento così:“Come diceva mio papà, in Istria sono sempre stato uno sporco italiano, mentre in Italia ero considerato uno sporco slavo. Oggi posso dire che non solo siamo italiani, ma lo siamo due volte: una volta perché siamo nati in Italia, una seconda volta perché l’Italia l’abbiamo scelta”.