Chi Siamo

Chi sono i Giuliani nel Mondo?

Sono gli emigrati di lingua, cultura e nazionalità italiana originari dalle province di Trieste e di Gorizia, situate all’estremità Nord-Est dell’Italia, e gli esuli provenienti da  dall’Istria, da Fiume, dalle Isole del Quarnero e dalla Dalmazia, a seguito dei tragici eventi occorsi alla fine della seconda guerra mondiale, nonché i loro discendenti. Nel linguaggio corrente vengono spesso indicati anche con la denominazione contratta di “Giuliano-Dalmati”.

 

Ad essi si aggiungono tutti gli espatriati, per qualsiasi motivo (soprattutto studio e lavoro), sia nei paesi membri dell’Unione Europea che nell’Europa geografica e nel resto del mondo, che in larga parte rientrano nel fenomeno della moderna mobilità internazionale e professionale, in particolare delle giovani generazioni. 

 

Cause e caratteristiche dell’emigrazione giuliano-dalmata

Già nella seconda metà dell’Ottocento erano segnalate numerose presenze di persone originarie da tali aree geografiche (allora facenti parte dell’Impero Austro-ungarico), che in maggioranza esercitavano commerci ed attività marittime in Australia ed in alcuni Paesi del Sud America, in particolare in Argentina, in Brasile ed in Uruguay.

Ma i flussi migratori di maggiore consistenza hanno avuto luogo nel Novecento, a partire dal periodo successivo alla prima guerra mondiale e sono continuati, intensificandosi, in relazione agli avvenimenti che hanno interessato la Venezia Giulia, le città di Trieste e di Gorizia, l’Istria, la zona di Fiume, il Quarnero e la Dalmazia, verso la fine e dopo la conclusione della seconda guerra mondiale.

Infatti, le cause e le caratteristiche dell’emigrazione giuliano-dalmata sono sostanzialmente diverse da quelle tradizionali dell’emigrazione dalle altre regioni italiane, a cominciare dal Veneto e dal Friuli, riconducibili alle condizioni di indigenza delle popolazioni e dalla ricerca di una vita migliore altrove. Le motivazioni dell’emigrazione giuliano-dalmata, infatti, sono direttamente connesse alle travagliate vicende storico-politiche che hanno ripetutamente e drammaticamente coinvolto nel secolo scorso le terre del confine Nord-Orientale d’Italia.

Si possono individuare tre principali periodi: fra la fine degli anni Venti e gli anni Trenta le partenze, per motivi diversi – prevalentemente economici-, hanno riguardato l’area giuliana, ed in particolare le province di Trieste e di Gorizia; nel periodo dal 1943 alla fine degli anni Cinquanta, è invece avvenuto il grande esodo della popolazione italiana dall’Istria, da Fiume, dal Quarnero e dalla Dalmazia, per i motivi già citati; infine nel periodo dal 1953 alla fine degli anni Cinquanta, vi è stata una sensibile emigrazione dall’area triestina verso l’Australia, ancora una volta per motivi economici.

Il fenomeno delle emigrazioni di massa si è esaurito – per fortuna-  negli anni sessanta, in coincidenza con il cosiddetto “boom economico”. Quasi in contemporanea, anche se all’inizio molto in sordina, è cominciato il fenomeno della mobilità, soprattutto giovanile, incentivato dal processo di integrazione europea, ed in particolare dal programma Erasmus, presto sviluppatosi nell’attuale mobilità professionale su larga scala, che riguarda in maniera sensibile anche la nostra regione e richiede un approccio diverso da quello rivolto all’emigrazione storica.

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